La Gioc


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Emanuela Converso
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Rodolfo è un raggio di sole: niente può spegnerlo.

Rodolfo è un amico, una persona su cui puoi contare sempre, una mano sempre aperta per donare, un sorriso sempre pronto, le braccia infaticabili…….

Ricordi quando cantavi a “Palummedda russa?”.

Ora anche tu hai quelle ali…per sentirti finalmente libero!!!!!!!!!!!!!!

 

Il Coordinamento Sud Gi.O.C.

 

 

 

                         Veglia di preghiera per Rodolfo

                                  un giovane lavoratore in ricerca

                                                              Torino 16.02.2008

 

             “Nemmeno un  capello del vostro capo andrà perduto”

 

Briciole della sua storia di vita. Portiamo  il segno del cero

 

1 - Cercatori di senso…di luce… cercatori di Dio!!!

 

Preghiera nella tristezza (salmo 41) Portiamo l’icona del volto di Cristo + segno dell’acqua

 

Rit. L’anima mia ha sete del Dio vivente:

       quando vedrò il suo volto? (Ogni 2 strofe)

 


 

Come corre una cerva assetata

al torrente a lungo cercato,

così a te la mia anima anela,

o Dio, che sei sorgente di vita.

 

Di quest’acqua ha sete il mio cuore,

di una fonte gorgogliante in eterno;

quando finirà la mia corsa

e il tuo volto potrò contemplare? 

 

La mia vita ha sapore di pianto,

d’amarezza è impastato il mio pane

mentre molti mi tormentano ironici:

“Questo Dio in cui credi, dov’è?”

 

come tarlo che rode la mente

il ricordo alimenta l’angoscia;

per questo sto sognando il ritorno

alla terra che amo da sempre.

 

Fra i pellegrini sono il più ansioso

d’arrivare alla casa di Dio;

a forza mi apro una strada

 

 

Perché tristezza coltivi, o mio cuore,

perché ansioso fremi e ti agiti?

Affidati a Dio il Potente,

e torna a lodarlo con gioia.

 

 Tuo Dio è, il Difensore,

colui che sempre è al tuo fianco;

di sorriso ti illumina il volto

e nel cuore ti porta la pace.

 

Come macigno che pesa sul cuore

mi opprimono paure e tristezza

mentre ai tuoi piedi mi prostro

nella casa della tua presenza.

 

Disgrazia chiama disgrazia

Come cascate di torrente impetuoso;

tartassato da interminabili prove

sono logorato nel profondo dell’anima.

 

Mia luce tu sei, o Signore,

mia forza e sorgente di vita,

per questo veglio in preghiera,

nella notte ti apro il mio cuore.

 

Mio Difensore, sfinito a te grido:

“Perché abbandonato mi lasci?

Perché se ne va la mia vita

scandita da continue sconfitte?”

 

E’ la cattiveria di gente arrogante

Che mi sfibra e mortalmente ferisce,

il sentirmi rinfacciare ogni giorno:

“Questo Dio in cui credi, dov’è?”

 

Perché tristezza coltivi, o mio cuore,

perché ansioso fremi e ti agiti?

Affidati a Dio, il potente,

e torna a lodarlo con gioia.

 

Tuo Dio è, il Difensore,

colui che sempre è al tuo fianco;

di sorriso ti illumina il volto

e nel cuore ti porta la pace


 

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Dal libro delle lamentazioni 3,17 26;

 

“Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. E dico: “È sparita la mia gloria, la speranza che mi veniva dal Signore”. Il ricordo della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno. Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima. Questo intendo richiamare alla mia mente, e per questo voglio riprendere speranza. Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione; esse sono rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà. “Mia parte è il Signore - io esclamo - per questo in lui voglio sperare”. Buono è il Signore con chi spera in lui, con l’anima che lo cerca. È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore”. Parola di Dio

 

 

Dal profondo grido a te salmo 129

 

Rit. Spero nel Signore

       e aspetto sulla sua parola.

 


 

Dal profondo dell'angoscia grido a te, Signore;
2Signore, ascolta il mio pianto!
Le tue orecchie siano attente
alla voce della mia preghiera.

3Se tieni conto delle colpe, Signore,
Signore, chi potrà vivere ancora?
4
Ma tu sei colui che perdona
e noi potremo servirti.


5Con tutta l'anima spero nel Signore
e conto sulla sua parola:
6Spero nel Signore e l'attendo
più che una sentinella l'aurora.

7Tutto Israele speri nel Signore:
egli è buono e può liberarci.
8Il Signore libera il suo popolo
da tutti i suoi peccati.


 

 

 

2 - La vita come mistero di una  chiamata

 

Dal libro del profeta Geremia 1,5-10;

 

“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni”. Risposi: “Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane”. Ma il Signore mi disse: “Non dire: Sono giovane, ma và da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli,   perché io sono con te per proteggerti”. Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: “Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca. Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare”. Parola di Dio

 

3 - tutto passa Dio rimane per sempre

 

       Canto: Passa questo mondo

 


 

Noi annunciamo la parola eterna:

 Dio è amore.

Questa è la voce che ha varcato i tempi:

Dio è carità. Rit.

                    

          Rit. Passa questo mondo,

                 passano i secoli,

                 solo chi ama non passerà mai.

 

Dio è luce in lui non c’è la notte:

Dio è amore.

Noi camminiamo verso il suo sentiero:

Dio è carità.  Rit.

 

Noi ci amiamo perché lui ci ama.

Dio è amore.

Egli per primo donò a noi la vita

Dio è carità.  Rit.


 

 

 

Dal vangelo secondo Luca 21, 5,19;

 

Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: “Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”. Gli domandarono: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi? ”. Rispose: “Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine”.  Poi disse loro: “Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”. Parola del Signore

 

 

4 - La morte del Giusto senso di ogni vita e di ogni morte

 

Signore, tu sei mio pastore  Salmo 22

 


 

Signore, tu sei mio pastore,

con te niente mi manca;

mi dai cibo in abbondanza,

acqua di torrente per dissetarmi.

 

Quando più faticoso è il cammino

mi lasci riprendere le forze,

mi guidi per sentieri sicuri

perché tu precedi i miei passi.

 

Nei momenti oscuri della vita

 non mi sarà padrona la paura,

la tua parola e il tuo sguardo

mi daranno sicurezza.

 

Come amico mi inviti a casa tua

nonostante il disprezzo di molti,

 mi dimostri il tuo affetto sincero

con gesti di squisita tenerezza.

 

La tua gioia e il tuo amore, Signore,

diverranno miei compagni di viaggio,

la tua casa mio punto di riferimento

per lunghissimi anni di vita.


 

 

Dal Vangelo secondo Luca  23, 44-46;

 

“Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò”.  Parola del Signore

 

Dal vangelo secondo Giovanni. 14,1-9)

“Gesù disse ancora ai suoi discepoli: "Non siate tristi: abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio c'è molto posto. Altrimenti ve lo avrei detto. Io vado a prepararvi un posto. E se vado e ve lo preparo, tornerò e vi prenderò con me. Così anche voi sarete dove io sono. Voi sapete dove io vado e sapete anche la strada". Tommaso ribatté:- Signore, ma noi non sappiamo dove vai; come facciamo a sapere la strada? Gesù gli disse:- Io sono la via, io sono la verità e la vita. Solo per mezzo di me si va al Padre. Se mi conoscete, conoscerete anche il Padre, anzi, già lo conoscete e lo avete veduto. Filippo  gli chiese: Signore mostraci il Padre: questo ci basta. Gesù rispose: Filippo, sono stato con voi per tanto tempo e non mi conosci ancora? Chi ha visto me ha visto il Padre.

 

*Signore tu hai detto: “il vostro cuore non sia turbato, abbiate fede in me”: riporta una fecondità piena nella vita della Chiesa, fa’ che i cristiani non si arrendano davanti alle difficoltà, che non barattino il tuo Vangelo con false sicurezze, non ricerchino l’approvazione del mondo e tranquillità illusorie.

 

*Signore tu hai detto: “Io vado a prepararvi un posto”: fa’ che la Chiesa sia sempre animata dal coraggio di un annuncio deciso e coerente del messaggio evangelico; aiutaci a non relativizzare il dolore e il disagio della gente, a non considerarlo  solo uno  scotto sociale necessario per superare i periodi di crisi ma a testimoniare il legame fraterno e solidale che ci unisce a tutti gli uomini.

 

*Signore tu hai detto: “Io sono la via, la verità e la vita”, dona ai ministri della Chiesa lo spirito di discernimento. Sappiano accompagnare con umiltà e con cordialità fraterna i giovani che cercano di scoprire il loro posto nel mondo e quanti vogliono ricominciare a credere.

 

*Signore tu hai detto: “Chi crede in me, compirà la opere che io compio”, fa’ che nel nostro paese  si rinnovi  la vita politica,  rimettendo  al centro degli intenti e dei programmi le finalità collettive, il bene comune,  il diritto al lavoro come collaborazione alla costruzione di una società più giusta e solidale.

 

*“Signore, mostraci il Padre e ci basta”: fa’ che, sulla tua fiducia, non accettiamo passivamente le situazioni della vita ma testimoniamo la forza rinnovatrice del messaggio evangelico che si esprime nella solidarietà,  fa’ che impariamo a mettere i nostri talenti a servizio degli altri,  a costruire solidarietà, moltiplicando i contatti umani nelle varie forme di partecipazione e di impegno.

 

 

5 - In vita e in morte siamo del Signore

 

Dalla lettera di S. Paolo ai romani 14,711;

“Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, poiché sta scritto: Come è vero che io vivo, dice il Signore,  ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio”. Parola di Dio

 

à Preghiere e riflessioni libere…..

 

 

 

La morte non esiste

       La morte non esiste!

      Quello che avviene è solo una trasformazione.

nel nostro modo di esistere.

      Non aspettarti che, dopo di essa, esista

un’altra vita. No!

      La vita è la stessa.

      Tutti stiamo già vivendo la vita eterna.

      Dopo la morte, continuiamo ad essere quello

che già siamo.

      Perciò cerca di essere ora, prima della morte,

quello che tu desideri continuare ad essere

dopo la morte.

      Perché la morte non esiste!

 

 

 

 

Il mio Dio è fragile

 

Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile,

insensibile, impassibile nel suo paradiso.

 

Il mio Dio è fragile.

È della mia razza.

E io della sua.

Lui è un uomo e io quasi Dio.

Perché io potessi assaporare la divinità,

Lui amò il fango.

L’amore ha reso fragile il mio Dio.

 

Il mio Dio conobbe l’allegria umana, l’amicizia,

il gusto della terra e delle cose.

 

Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò,

fu sensibile, si irritò, fu passionale

e fu dolce come un bambino.

Fu nutrito da una madre e sentì

e bevve tutta la dolcezza femminile.

 

Il mio Dio tremò dinanzi alla morte.

Non amò mai il dolore, non fu mai amico della malattia,

per questo curò gli infermi.

 

Il mio Dio patì l’esilio.

Fu perseguitato ed acclamato.

Amò tutto quanto è umano:

le cose e gli uomini,

i buoni e i peccatori.

 

Il mio dio fu un uomo del suo tempo.

Vestiva come tutti, parlava il dialetto

Della sua terra, lavorava con le sue mani,

gridava come i profeto.

 

Il mio Dio fu debole con i deboli

e duro con i superbi.

Morì giovane perché era sincero.

Morì senza odiare.

Mori scusando, che è più che perdonare.

 

Il mio Dio è fragile,

schiacciato contro la terra

tradito, abbandonato, incompreso,

continuò ad amare.

 

Per questo vinse la morte

e comparve con un frutto nuovo fra le mani:

La RESURREZIONE.

 

Padre nostro…

 

Benedizione

 

 

Gi.O.C. (Gioventù Operaia Cristiana)

Federazione Calabria

Zona Rossano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VEGLIA Di PREGIERA

 

 

 

“Ogni giovane lavoratore vale più di tutto l’oro del mondo…”

 

 

 

 

 

 

 

 

Parrocchia San Domenico

 

 

 

Rossano, 30 Aprile 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

·  Mozione introduttiva sul senso che ha per noi la Veglia

 

Stasera siamo qui riuniti per affidare al Signore i giovani lavoratori.

La Veglia è stata organizzata dalla Gi.O.C. della zona di Rossano. Per noi riunirci in preghiera, in vista del 1°Maggio, festa che caratterizza la nostra Associazione, rappresenta un momento particolarmente significativo. È l’occasione per affidare al Signore le nostre esperienze lavorative, ponendo al centro i nostri tanti volti.

La preghiera che rivolgiamo al Signore è che i giovani lavoratori, possano scoprire la Sua presenza nella loro vita, come guida e sostegno.

Non si può non ricordare Rodolfo che ha condiviso con tanta gioia ed allegria contagiose, questi nostri momenti. Siamo sicuri che lo starà facendo anche ora. Tonino, espressione di un AUTENTCO lavoratore.

Un ringraziamento a don Rocco, per la disponibilità nell’accoglierci qui in Parrocchia.

 

 

·  Canto di ingresso “Vocazione”

 

 

 

·  In ascolto della Parola di Dio (Giovanni 4, 35 – 38)

     

Gesù disse loro: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Non dite voi: ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura. E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. Io vi ho mandato a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro”.

 

·                    Omelia

 

 

·    Momento di silenzio

 

 

·  Canto di meditazione

 

 

·  Segni.

 

 Vengono portate due candele, una accesa e l’altra spenta. Indicano la vita e la morte, per ricordare i giovani del mondo del lavoro oggi, i giovani che hanno perso la vita, i giovani che sono morti sul posto di lavoro….

 

La terra come segno della fatica, il sacrificio del lavoro dell’uomo.

 

Una piantina per indicare la realizzazione dell’uomo. Il frutto del sacrificio, che cresce e diventa grande.

 

·  Preghiere dei fedeli

 

Per tutti i lavoratori affinchè il Signore dia loro la forza necessaria per andare avanti nel proprio cammino.

Signore Gesù ti preghiamo per Rodolfo e Tonino perché possano essere testimoni esemplari nella nostra vita quotidiana.

 

Per tutti coloro che muoiono sul posto di lavoro, perché tu Signore possa accoglierli nel tuo Regno nella pace e nella serenità.

 

Per tutti i giovani in cerca di lavoro e non solo, affinchè tu Signore possa rappresentare il loro punto di riferimento nel momento della disperazione ma soprattutto indicargli la via dell’amore.

 

Per tutti noi qui presenti perché attraverso la Tua Parola Signore possiamo essere testimoni di speranza.

 

·  Padre nostro

 

 

·  Scambio della pace.

 

 

·  Preghiera sul “Credere”

 

“Una professione di fede nel Dio della vita”

 

Credo che la mia vita non è nelle mani del cieco destino,

credo che la morte non potrà dire l’ultima parola sulla mia esistenza.

Credo che la mia vita è nelle mani di Dio.

 

Credo che Dio si prende personalmente a cuore la mia vita,

per questo non mi abbandonerà alle tenebre del vuoto e del nulla

ma mi condurrà verso la pienezza di una vita che dura per sempre.

Anche di fronte alla morte io mi fido di Dio.

 

Credo che Gesù ha condiviso in tutto, eccetto il peccato, la nostra vita,

conoscendone gioie e dolori.

Egli non ha evitato la morte, ma nel suo amore per Dio e per noi,

l’ha affrontata guardandola in faccia senza paura.

Per questo, per il dono che ha fatto di tutto se stesso fino alla morte,

e alla morte di croce,

Dio lo ha risuscitato e gli ha dato una gloria senza misura,

ha fatto di lui il Primogenito di tutti.

 

Credo nello Spirito di Dio, che anima questa storia

E la conduce verso il compimento

Sostenendo tutti coloro che cercano e amano Dio,

tutti coloro che attendono, perseveranti e operosi,

l’avvento del suo Regno di luce e di pace.

Allora capiremo tutto!

 

 

·  Benedizione finale

 

·  Canto finale L’uomo è un Creatore.

 

 

I ricordi da parte della Gi.O.C.

 

Sono certo che parlo a nome di tutti i militanti Gi.O.C. maltesi, quando dico che la notizia della scomparsa di Rodolfo ci ha preso alla sprovvista. Anche se ci siamo incontrati solo tre o quattro volte la persona di Rodolfo è sempre stata e così rimarrà: un grande amico, che ha portato gioia nelle nostre vite, che ha voluto offrire il suo entusiasmo anche al nostro pubblico, che ci ha seguito nel concerto fatto qui da noi e che lui ha presentato.

Vogliamo essere vicini alla sua famiglia, ai suoi amici, a tutti quelli che come noi hanno da oggi perso un amico ma vivono nella consapevolezza che Rodolfo rimane uno di noi, che ci aspetta nella nuova vita dove l’entusiasmo e lo spirito che ha condiviso con noi in terra sono l’ordine del giorno.

Saremo con lui in preghiera, come lo saremo con voi tutti.

Emanuela, conta su di noi!

Tantissime preghiere dalla Gi.O.C. di Malta.

Albert (15/2/2008)

 

Cara, mia cara Emanuela

Ho seguito i tuoi passi e quelli della carissima Gi.O.C. rossanese un po’ in silenzio, in questi anni in cui con la nascita della bambine la famiglia è diventata la mia priorità. Ho appreso con molto piacere tutti i vostri successi e la vostra grande e indomita tenacia ha dato grandi frutti.

Come Rodolfo, io lo ricordo così, sedicenne ad occuparsi delle finanze della zona, con una grande volontà e un bellissimo viso. Mi ricordo anche bene che i suoi panni gli stavano molto stretti, aveva voglia di crescere, il più in fretta possibile.

In questa sua voglia di crescere e di riscattarsi riconoscevo me stessa, e con questo ti dico quanto soffro.

Un grande abbraccio a tutti voi, porto Rodolfo nei miei più bei ricordi.

Pregherò domani con la Gi.O.C. di Torino, in attesa di venire presto da voi.

Condoglianze alla tua famiglia anche dalla mia.

Maria Ghione

Dario, Anna e Sara Marchione (15/2/2008)

   

Caro Rodolfo,

volevamo ricordare i bei momenti trascorsi insieme a Malta e quest’estate a Parigi, in cui non perdevi occasione per prendere la chitarra strimpellare e cantare tutte quelle canzoni in calabrese!

Quando in giro per Rossano ci hai fatto da cicerone per tutta la città!

Tutte le volte che ci hai ingozzato di soppressata, dicendoci che non era piccante!

I soprannomi ridicoli che davamo a Giannantonio! E quando a Malta anziché venire in spiaggia restavi a casa a giocare a carte! E molti altri momenti che ricordiamo con affetto e nostalgia. Con il tuo carisma e la tua allegria contagiavi tutti quelli che ti stavano intorno.

Proprio per questo non riusciamo a comprendere le ragioni del tuo gesto che ci addolora e ci confonde, ci fa sentire traditi, ci chiediamo se sarebbe stato possibile fare qualcosa per evitarlo.

È difficile accettare la tua scomparsa e rispondere alle mille domande che in questo triste momento ci assillano. Ci affidiamo per questo al Signore affinché ci dia la forza per affrontare questo ennesimo dolore.

Ci mancherà il tuo sorriso, la tua solarità. Ti porteremo sempre nel cuore, grazie per avere percorso un po’ del tuo cammino con noi. Ti auguriamo che il questo tuo nuovo cammino tu abbia trovato in Dio la felicità e la serenità. Ciao Rodolfo!

Eleonora (16/2/2008)

   

 

Non posso dire che tra le persone qui presenti sono una di quelle che ti conosceva di più, ma posso dire che con te ho condiviso un’esperienza allegra e gioiosa, in cui ci siamo scambiati un po’ di noi… certo non tutto, ma tra le persone qui presenti sono una dei pochi che ha avuto la possibilità di entrare un po’ nella vita che sei.
Sì, la vita… perché tu rappresentavi in quei giorni la gioia di vivere, l’allegria, la spensieratezza (termine che spesso tu ed Ema usate)… cantavi e suonavi in continuazione, ballavi, eri un movimento tutto dentro e fuori. Eri scherzoso, eri creativo, eri uno di quelli a cui ci si affeziona in fretta…
E adesso? Adesso non riesco proprio a capire, come a suo tempo non ho compreso Roberto. Penso persino di essere addirittura più arrabbiata di allora. È passato troppo poco tempo dalla perdita di Roby per poter dire che eravamo pronti ad affrontare una situazione analoga, e forse non lo saremo mai. In questi mesi ci abbiamo riflettuto come singoli e come movimento, interrogandoci sul nostro modo di saper incontrare l’altro e sul nostro saperci affidare e fidare del prossimo. Eppure abbiamo di nuovo raccolto una sconfitta. Non siamo riusciti a incontrarci, da parte nostra probabilmente perché non abbiamo capito come avremmo dovuto metterti al centro; da parte tua, forse per la difficoltà enorme che avevi nel condividere la pesantezza che ti dimorava dentro. Davvero, non capisco cosa ci stia capitando, come Gi.O.C., come militanti, come uomini e donne di questo mondo…
Ora, però, con queste mie considerazioni non voglio mancarti di rispetto, perché non posso immaginare cosa tu abbia passato, ma posso credere che quando dentro se stessi non si riesce più nemmeno a vedere una perlina di luce si perde l’amore per la vita, questo posso crederlo. Per questo voglio dirti, e spero di farlo anche a nome di altri, che continuerò a scegliere la vita, perché questo per me ha senso, e lo farò per te e per tutti quelli per cui non ha avuto più senso. E te lo dico con le parole di Baricco in un suo libro: “Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio".

Ciao Rorò
Claudia

 



Rodolfo amava la sua terra, le sue bellezze, le sue potenzialità, da scoprire, da valorizzare.

L’ultima volta che l’ho incontrato mi parlava con entusiasmo dell’intenzione di lavorare la marchio di un vino locale, di questa terra.

Questo traguardo del marchio di vino Rodolfo non l’ha raggiunto in questa terra , ma certamente il Signore gli fa assaporare il vino eccellente nel suo Regno! Il vino prelibato dei ricercatori di pace, di giustizia, di verità.

Don Giacomo Garbero (16/2/2008)

 

 

 

 

Signore siamo di nuovo qui davanti a Te, smarriti e pieni di domande di fronte ad un mistero così doloroso e incomprensibile.

Ti preghiamo per Rodolfo e per Roberto, sappiamo che ora hanno trovato in Te la pace che hanno disperatamente cercato.

Ti preghiamo per Ema e la sua famiglia, per tutti noi, perché non ci rassegniamo al dolore, al pensiero che la morte abbia l’ultima parola sulla vita.

Aiutaci a cogliere i segnali di sofferenza e di solitudine che i giovani lanciano alla nostra società, al mondo del lavoro e della scuola, alle associazioni, alle parrocchie, ai nostri territori, alle famiglie.

Aiutaci a trovare segni di speranza, persone, progetti, valori per cui vale la pena spendersi e dare senso alla nostra esistenza.

Il direttivo nazionale della Gi.O.C. (16/2/2008)

 

 

 

 

La notizia della tua scomparsa improvvisa ha sconvolto tutti, non solo chi ha avuto l’opportunità di conoscerti ma anche chi ha conosciuto Emanuela in questi anni.

Non chiediamo di capire questo gesto ma preghiamo perché tu possa ritrovare la serenità nel posto in cui sei ora.

Questa mattina i militanti di Torino, gli adulti e gli ex responsabili a tempo pieno della Gi.O.C. si sono ritrovati nella cappella della sede nazionale per pregare per te, per stare vicino alla tua famiglia, per sentirci tutti insieme come a Malta e all’incontro europeo di quest’estate.

Signore ti preghiamo affinché Rorò la dov’è possa avere trovato la pace che cercava.

Amalia e la GiOC di Torino (16/2/2008)

 

 

Vogliamo ricordare alcune frasi che piacevano a Rodolfo:

“Le cose che ho imparato dalla vita" di Paulo Coelho:


“Non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.

Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.

Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange."

Don Tonino Bello diceva:

“Il Signore vi dia la mano stasera, e la tiene sempre inevitabilmente stretta. E a meno che non siate voi a dichiarare il divorzio, state tranquilli che Lui da voi non si allontanerà più."

È l’augurio che vi faccio ed è anche l’offertorio che presentiamo al Signore.